E’ DEDICATA ALL’INFANZIA L’EDIZIONE 2021

VERSO LA CITTA’ GIOCABILE 

Auspicabilmente tornerà negli Spazi dell’Ex Mattatoio di Testaccio la Biennale dello Spazio Pubblico, parade di conquiste, problemi, soluzioni, testimonianze, progetti e ricerche, legate agli spazi pubblici collettivi del paese. L’ Edizione 2021 sarà tutta dedicata al tema I Bambini e lo Spazio Pubblico.

I bambini sono tra le categorie sociali più penalizzate dalla pandemia ed essendo anche i maggiori fruitori degli spazi pubblici, saranno i protagonisti della riappropriazione di queste superfici – esordisce l’Arch. Paola Carobbi, Segretaria dell’Associazione Biennale dello Spazio Pubblico, macchina organizzativa dell’evento – un argomento già caro alla kermesse che, visto il momento storico ci siamo convinti dovesse rappresentare il tema portante della Biennale 2021, accogliendo nei fatti uno degli obbiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, relativo ad accessibilità, inclusività e sicurezza di spazi verdi e pubblici in particolare per donne, bambini, anziani e disabili(SDG 11.7).

Riferimento imprescindibile della prossima Biennale, Francesco Tonucci, pedagogista e ricercatore del CNR, ideatore e responsabile da circa 30 anni del progetto internazionale La Città dei bambini e delle bambine teso a coinvolgere i Sindaci delle città per riallineare il governo della Polis a visioni e bisogni dell’infanzia: “Lo spazio pubblico, benchè ci si ostini a pensare il contrario è più sicuro delle pareti domestiche e delle macchine dei genitori – ci spiazza Tonucci illuminando l’infondatezza di tante credenze comuni – è in casa che si consumano con più frequenza le violenze sui minori (così come sulle donne) e le poche cose che oggi portano i bambini in ospedale, sono incidenti domestici e automobilistici”.

Rispetto a venti anni fa, i dati trasmessi dal Ministero degli Interni, parlano di una, seppur graduale, riduzione di reati ed incidenti d’auto nelle nostre città. Paradossalmente però, di fronte ad un minor pericolo la paura è aumenta, dunque occorrerebbe capire secondo il pedagogista, chi, cosa e con quale interesse, influenza questo rapporto diventato incoerente tra paura e pericolo. Detto ciò: “Gli spazi – continua Tonucci – sono una componente essenziale in quella che è l’esperienza indiscutibilmente più importante nella vita di un essere umano, il gioco, in cui i bambini apprendono e mettono le basi per tutto ciò che accadrà nella loro vita. Il gioco per essere tale non ha scopi, si gioca per giocare e soltanto il bambino ha competenza su quest’attività e l’adulto non dovrebbe mai entrare nel merito di alcuna scelta relativa al gioco, nemmeno in quella dello spazio. Non ci sono spazi buoni per tutti i giochi o spazi in cui non si possa giocare (anche quando manca il verde), i bambini leggono gli spazi al di là delle loro funzioni, che cos’è la fantasia se non questo rileggere la realtà in un altro modo? Ai miei tempi usavamo gli spazi disponibili dove non c’erano gli adulti e in quegli spazi inventavamo i giochi: scale, sottoscale, marciapiedi, il greto della strada. Nelle nostre città, i parchi o le aree preposte alla funzione del gioco hanno in realtà poco a che vedere con il gioco, rappresentano più una risposta all’ansia di controllo genitoriale, ma un bambino non sceglierebbe mai di giocare sempre nello stesso posto.  Il gioco è un diritto fondamentale dell’essere umano e una città per essere democratica e rispettosa di tale diritto deve essere giocabile, offrendo ai bambini lo spazio pubblico come spazio di gioco (marciapiedi, strade, giardini) non confinandoli in aree circoscritte. Le città senza in bambini per strada sono città peggiori”.

Una città migliore per i bambini è migliore per tutti, ha proprio ragione FrancescoTonucci e a tale principio ci siamo ispirati nell’indicare il focus di questa 6° edizione della Biennale dello Spazio Pubblico” dichiara Mimmo Cecchini, Presidente dell’INU Lazio, promotore dell’evento insieme all’INU (Ist. Nazionale Urbanistica), che durante la scorsa edizione ha coordinato personalmente il Workshop “La Città dei Bambini, scuole e spazi pubblici”, le cui conclusioni confermano la necessità di una ri-umanizzazione dello spazio urbano a favore del bambino e quindi del pedone: i vantaggi della pedonalizzazione delle strade (nonostante procedure burocratiche poco agevoli) e dell’allargamento dei marciapiedi soprattutto nelle aree antistanti le scuole; il successo delle esperienze romane dei “pedibus”, alcune delle quali hanno coinvolto addirittura i negozianti delle strade come riferimenti dei bambini che possono così recarsi a scuola in piena autonomia grazie al Progetto Percorsi Sicuri del II Municipio. Clikka qui per i risultati del Workshop

Durante la quarantena si è ascoltata la voce di chiunque tranne quella dei bambini, per questo nelle circa 200 città coinvolte ad oggi nel progetto “La Città dei Bambini e delle Bambine” tra Italia, Spagna, Francia, Argentina, Cile, Uruguai, Colombia, Messico, Costa Rica e S. Domingo, sono stati riconvocati “I Consigli dei Bambini”: in attesa di ricevere le loro proposte, siamo stati invitati a firmare la PETIZIONE per regalare loro un’intera giornata in cui uscire da soli di casa per giocare con gli amici.

Direzioni e intenti sembrano favorire nello spazio comune, l’incontro, la sostenibilità, il rafforzamento del tessuto sociale: “Abbiamo lanciato una comunicazione a circa 300 comuni italiani con due finalità  – racconta Mario Spada, Presidente Onorario dell’Associazione Biennale dello Spazio Pubblicoda un lato raccogliere testimonianze di buone pratiche già attivate e replicabili a beneficio dell’infanzia, dall’altro cercheremo di sollecitare coloro che non si sono ancora mai attivati in tal senso. Due saranno i temi su cui lavoreremo nei prossimi mesi – conclude Spada – il gioco nello spazio pubblico e gli spazi scolastici (e antistanti le scuole): ragioneremo intorno al loro utilizzo per attività diverse, in orari e stagioni extrascolastiche”.

Associazioni, Comitati di quartiere, Università, Imprese, Amministrazioni, Organizzazioni, diversissimi i soggetti che saranno chiamati ad arricchire, anche in questa edizione, gli scenari dello Spazio Pubblico all’interno della Biennale. Tra le partnership susseguitesi (alcune riconfermandosi negli anni) il CNAPPC – Consiglio nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, il Dipartimento d’Architettura dell’Università Roma 3, l’Istituto Nazionale di Architettura – IN/ARCH, l’Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti – AIIT – l’Associazione Italiana di Architettura e del Paesaggio – AIAPP, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus: “Il nostro desiderio è quello di costruire dei gemellaggi con altre Università italiane, abbiamo ad esempio ottimi rapporti con Torino, mentre ci auguriamo restino al nostro fianco partner internazionali come  Un-Habitat ” conclude la Carobbi.

Cari bambini, la città giocabile a noi adulti adesso sembra un’utopia, ma un tempo l’abbiamo vista come voi. Ricordateci come fare! Giochiamocela!

One thought on “BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO

  1. Articolo fondamentale che affronta tematiche di prioritaria importanza. Anche io credo che l’educazione sia l’aspetto fondamentale di una società e che debba essere totalmente rivalutato in una prospettiva in cui il bambino diventi in centro di gravità e gli educatori satelliti. Ciò sarà difficile perché da sempre donne e bambini sono state considerati secondari nella amministrazione pubblica. Sì dovrebbero ridiscutere anche i concetti di matrimonio e patrimonio ad esempio. Ed anche l’organizzazione della famiglia. I pedagoghi sono figure rare ma resta il dubbio di chi possa selezionarli all’importantissimo ruolo di educatori dei futuri costituenti della società futura, che io amo definire il mondo nuovo.

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