LA QUARANTENA NEL PALINSESTO COLLETTIVO
DI COLLI ANIENE
Quella carezza della sera
Siamo a Colli Aniene, zona di edilizia residenziale popolare ad Est della capitale (tra Via Tiburtina e il tratto urbano dell’autostrada A24), qui, dall’ inizio della quarantena per Corona Virus, ogni sera come in un rituale, l’attesa in finestra per la puntata di una speciale “Serie Collettiva”: al calar del sole infatti, il palazzone di Via Galati, fra i primi costruiti nel quartiere durante gli anni 70’, ha prestato il fianco ai Proiezionisti Anonimi tramutandosi in Maxischermo urbano per messaggi scritti con la luce: la regia è di tre ex boy scout locali, amici da più di 15 anni.
Vere e proprie campagne spontanee, tanto romantiche quanto pittoresche, hanno fatto eco alle emergenze sociali e sanitarie nazionali mescolandosi a storie locali ed internazionali, con tanto di poesie, citazioni, arte grafica, tipografica, illustrazioni, persino Batman è sopraggiunto a lenire la paura e non è mancato del sano pragmatismo con dritte per non trovare fila al supermercato, in un palinsesto di proiezioni dialoganti nato ogni giorno dalla vita quotidiana: tante le richieste arrivate direttamente da parte dei residenti per auguri di compleanno, dediche consolatorie per matrimoni rimandati o frasi in memoria di qualcuno che non c’è più. E la facciata del palazzo in versione screen è diventata gioco di specchi e frontiera di noi stessi, territorio permeabile tra il dentro e il fuori, in un andirivieni di attraversamenti tra pareti domestiche, ambiente digitale e spazio esterno.
E se il Mediattivismo, cui questo tipo di azioni potrebbe rimandare, usa le proiezioni sui muri delle città come mezzo di denuncia sociale e politica (esempi eclatanti quanto attualissimi in Brasile ma anche nella più vicina Spagna), i Proiezionisti Anonimi se ne differenziano per genesi ed obbiettivi, utilizzando questo linguaggio immediato con l’unica finalità della condivisione: “L’idea nasce giocando su WhatsApp – raccontano – chiusi ognuno nelle proprie mura, ridendo e scherzando immaginavamo cose assurde, tipo Batman che appariva tra le nuvole. Uno di noi ha un proiettore e così, ridendo e scherzando, lo abbiamo fatto davvero. La cosa poi non solo ha suscitato l’entusiasmo dei residenti ma è diventata immediatamente virale sui social e finalmente, insieme alle proiezioni è iniziato ad uscire fuori anche Colli Aniene come quartiere, in fondo tutto nasce in stretto rapporto con il territorio ed è bellissimo dargli voce”. Questa la storia dei Proiezionisti Anonimi che amano farsi chiamare con i nomi di Batman, CatWoman e Robin:“Le proiezioni sono silenziose, assolutamente non disturbanti e la scelta dei contenuti per quanto spontanea è stata non solo attenta affinchè in alcun modo i messaggi possano essere fraintendibili ma anche volutamente limitata a scritte, icone o segni grafici nel rispetto di chi in questo momento le sale cinematografiche non può tenerle aperte” conclude Batman.
A Colli Aniene la funzione sociale delle proiezioni sembra abbia superato di gran lunga l’obbiettivo ludico con cui erano state pensate, rivelandosi nei fatti, collante e rigeneratore di un senso d’identità per la comunità locale. La loro luce ha oltrepassato i confini del quartiere connettendosi ad altre storie: commovente a tal proposito il gemellaggio con il quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli che ha proiettato in simultanea a Colli Aniene il messaggio di solidarietà verso la Spagna. Emblematica ed esilarante invece la risposta dei Proiezionisti Anonimi all’artista romano Zero Calcare che nel primo episodio della serie cartoon Rebibbia Quarantine, tragicomico reportage della quarantena di Roma Nord Est, ha fatto appello alla solidarietà nazionale: “E’ giusto che se famo carico dei rifugiati de Colli Aniene”. Clicca qui per guardare l’episodio
E a proposito di arte, lo schermo in cemento è stato muro per writers analogici, dal mondo della poesia di strada ad esempio, sono arrivati i contributi in rima de Er Pinto, precursore romano del movimento letterario del Metroromanticismo mentre, con font ben diversi, hanno sfilato sullo schermo in cemento le frasi dell’illustratore italiano Francesco Poroli. Un’avvolgente sintesi visiva quella dell’opera Love Line dell’artista grafica e illustratrice Ottavia Tracagni per non parlare de “LA FASE DUE” interpretata dal perugino Daniele Pampanelli. E’argentina la poesia in caratteri mobili di Federico Cimatti poeta, tipografo e giornalista di Prensa La Libertad. A Roma, Federico avrebbe dovuto allestire la propria esposizione poi annullata, in attesa di far ritorno a casa nella sua Buenos Aires ha donato i suoi versi: “Atencion Despierte. Usted es parte de la REALIDAD“.
Nell’incognita del futuro l’appuntamento serale con i Proiezionisti Anonimi ha rappresentato, la certezza di una comunità che sì è ritrovata tale, stretta intorno alla luce e un quartiere finalmente sotto i riflettori!