VISAGES VILLAGES

Agnès Varda _ foto per gentile concessione di Cineteca di Bologna

OGNI VISO RACCONTA UNA STORIA”

Torneremo a viaggiare, non c’è dubbio su questo, nel frattempo dal divano, facciamoci rapire da Visages Villages, coinvolgente Road Movie tra le campagne francesi di due romantici outsider. Sto parlando dell’allora ottantottenne belga Agnès Varda, stella della Nouvelle Vague francese, variopinta nell’hair style e nell’anima, nonchè prima regista donna ad aver ricevuto l’Oscar alla Carriera (2017) e JR (Jeane René, franco-tunisino) street photographer e gigante dell’arte dislocata nello spazio pubblico, con cui ha ricoperto i luoghi a più alta tensione del pianeta: dal confine tra Messico e Stati Uniti a quello tra Israele e Palestina, dai ghetti del Kenya alle favelas brasiliane per arrivare ai teatri simbolo della cultura occidentale, Louvre, Time Square, Panthèon.

A bordo di una vettura cabinata per itinerari decisamente tra le righe, ci avventureremo con loro lungo seni di colline, tra i villaggi della provincia francese e la memoria, intima e collettiva, scolpita nei molti volti che incontreremo durante il percorso perché: “Ogni viso racconta una storia” diceva Agnès (fotografa anche lei) ed ogni viso dunque è a suo modo un paesaggio.

Partiamo dal piccolo villaggio di L’Escale nelle Alpi dell’Alta Provenza (Sud Est della Francia).. è qui che inizieranno a svelarsi i protagonisti del nostro road movie travel: Agnes è molto brava ad entrare in empatia con le persone, un approccio diretto, semplice solo all’apparenza, proprio di quei grandi che in quanto tali, riconoscono il valore enorme di ogni umana sfumatura ed esperienza, accogliendola e considerandola dono. Non stupisce la sinergia fertile tra il cinema di Agnès e l’arte di JR, che celebra la vita gigantificandola, mentre continua a guardarsi intorno ovunque con una domanda fissa nella mente: “Cosa posso incollarci lì”?

L’itinerario prosegue verso Nord, tra filari di case abbandonate in mattoncini rossi, per arrivare al villaggio dei minatori e sarà la storia a parlarci di vicende personali, di fatiche e di gioie, di perdita e conquista “di quando papà tornava da lavoro portandoci un pezzo di baguette avanzata, ero sporca e noi eravamo così emozionati, perché quel pane proveniva dalla miniera”. Storie che scorrono tra voci, flash, telecamere, dita, pennelli e barattoli di colla e che ritroveremo sempre diverse a Chérence, nella regione Île de la France, 150 anime di Very Important People ad abitare il paesino che rivelerà una delle sue insospettabili Star, tra mietitrici e trattori. E semmai vi fosse  balenato in testa di imparare a suonare la campana niente di meglio del meraviglioso borgo di Bonnieux, già set del film “Un’ottima annata” di Ridley Scott con Russel Crowe .. lo scopriremo dietro una parete di roccia, poco distanti dalla foresta di cedri tra le più belle d’Europa.

Al cantone di Chateau Arnoux Saint Auban si potrebbe invece arrivare di domenica per il classico mercato provenzale o un rilassante giro a bordo lago in bicicletta, anche se, nella stessa città, alla vita bucolica Agnes e JR, preferiranno atmosfere decisamente più industrial che si tingeranno poi a festa nel villaggio fantasma di Pirou Plage, sulle rive del Mar della Manica.

In Normandia faremo molte scoperte e tornerà in auge un tema chiave delle nostra società: la dignità della vita degli animali finisce laddove inizia il loro tasso di rendimento? Ne impareremo di cose e le racconteremo a nostra volta al prossimo casuale spettatore di questo film corale: “Da una persona all’altra, da un’idea all’altra, in realtà il film è un collage” commenta JR.

Agnès e JR lavorano entrambi con le immagini, il viaggio del film è anche un viaggio di scoperta reciproca tra due anime cresciute in epoche diverse e accomunate dalla vista quale filtro di ricerca di forme e legami. Occhi, occhi negli occhi, per uno sguardo unico che rammenda le relazioni tra luoghi e persone e che, tra un volto e l’altro, trasforma i connotati di ogni paesaggio attraversato. In Normandia ci staremo un po’, dalla spiaggia sabbiosa della Costa di Alabastro, Saint Aubin Sur Mer al Porto di Le Havre, ne vedremo delle belle, tra immagini effimere quanto potenti e totem superdimensionati dedicati a donne pazzesche! Poi una lunga pausa al Lago di Lemano al confine franco svizzero, prima del rientro in treno dell’ennesima tappa di un viaggio spontaneo, ironico e commovente che in realtà: “non sarà mai finito”.

Cara Agnès, questo pezzo l’ho scritto per te che mi hai fatto dono  del tuo sguardo quando ti ho conosciuta, ironia della sorte, proprio il giorno della tua scomparsa, mentre il cordoglio del mondo del cinema mi arrivava dritto all’orecchio da una ex collega cineasta (Grazie Joana). Incuriosita, ho iniziato un viaggio di ricerca, attraverso tutti i tuoi film e documentari.. per me nasci quel giorno e chissà se con questo mio racconto, semplice alla maniera tua,     il processo non si ripeta e tu non rinasca ancora e ancora negli occhi di altri volti.

Buon viaggio sempre

Marina

 

 

 

 

 

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